martedì 18 ottobre 2011

Madeleine indossa orecchini Prada e abito Max Azria



La principessa Madeleine di Svezia ha partecipato ieri ad un ballo di beneficenza al ristorante Cipriani di New York. Per l'occasione ha sfoggiato un abito bianco di Max Azria e dei bellissimi orecchini Prada in tessuto e cristalli Swarovski.Come borsetta invece la principessa non si fa mancare mai la famosa "intrecciato" di Bottega Veneta.



giovedì 13 ottobre 2011

Il diadema di Musy della regina Margherita - seconda parte -


La  regina Margherita ebbe modo di indossare solo poche volte il diadema. Maria Josè, invece, sin dai tempi in cui era principessa di Piemonte ne fece il suo copricapo preferito: ella lo indossò per la prima volta in occasione del matrimonio con Umberto il 9 marzo 1930. Per questa importante occasione, il gioiello fu montato nella sua versione piena per fermare il preziosissimo velo nuziale in pizzo di Bruges.


     
Successivamente la principessa ebbe modo di sfoggiarlo nelle diverse versioni come testimoniano le foto degli eventi pubblici e dei ritratti ufficiali.

                                
1ª Variante: Lasciando inalterata la struttura originaria, vengono montate alternate alle rosette di diamanti e perle delle conchiglie, sempre in diamanti.


2ª Variante:  Al posto delle rosette della precedente versione vi sono dei grossi diamanti solitari.



3ª Variante: Il diadema viene alleggerito degli archi della parte posteriore.



4ª Variante: Viene mantenuto solamente il l’arco centrale (il più alto).


5ª Variante: I diamanti solitari alternati alle conchiglie non sono sormontati dagli archi.



6ª Variante: I diamanti vengono sostituiti dalle rosette. 



7ª Variante: Rispetto alla precedente versione vi sono montate solo le rosette di perle e diamanti.





8ª Variante: Il diadema viene indossato dalla principessa Maria Josè a foggia di bandeau, come era in voga negli anni '20-'30,  senza la base e senza gli archi intermedi.


 In dono, oltre al diadema, lo sposo Umberto incaricò il gioielliere Chiappe di Genova di realizzare un gruppo di gioielli da presentare alla futura sposa fornendo lui stesso parte delle gemme e suggerendo all’orefice, con alcuni schizzi, i motivi della realizzazione finale. Tra questi figuravano anche degli orecchini pendenti molto in voga negli anni trenta, formati da un grosso diamante a goccia entro una cornice a motivi  floreali  che riprendevano il motivo della tiara creata per la regina Margherita. I grossi diamanti erano stati ereditati da Umberto dalla nonna e sicuramente erano gli stessi che componevano gli orecchini appartenuti alla regina Elisabetta di Prussia, che la regina Margherita  aveva a sua volta  ricevuto in eredità nel 1912 dalla duchessa madre di Genova. I damanti potevano essere alternati a delle perle a goccia.





sabato 8 ottobre 2011

Il diadema di Musy della regina Margherita - prima parte -



Margherita di Savoia, chiamata affettuosamente dal popolo “regina delle perle”, fu delle tre sovrane la vera amante delle pietre preziose. A lei infatti si deve l’arricchimento delle gioie della corona con nuovi ed importanti pezzi.



Nacque il 20 novembre 1851 a Torino, figlia del secondogenito del re Carlo Alberto, Ferdinando di Savoia duca di Genova e di Maria Elisabetta di Sassonia.
Sin dai primi anni di matrimonio con il suo cugino primo Umberto, Margherita ammaliò la corte per la sua bellezza, grazia e cultura. A lei era stato affidato il difficile compito di rafforzare l’immagine della monarchia in Italia e di recuperare prestigio agli occhi delle più grandi monarchie europee. Consapevole di ciò, Margherita creerà con la sua personalità e il suo gusto quell’ideale di stile che la renderà leggendaria negli anni a seguire.



L’eleganza di Margherita divenne modello per le donne Italiane: uno stile sovraccarico, vistoso ma che si adattava splendidamente alla figura della sovrana. Un gusto non amato dai francesi che trovavano addirittura eccessive le toilette di Margherita. Ernest Tissot ad esempio scrive: “ Nei balli di corte, con quindici giri di perle al collo, grossi orecchini a forma di pera, il corsetto disseminato di spille e di nodi di diamanti, la regina passa adornata come statua votiva … il suo colore preferito è il blu zaffiro, più adatto all’arredamento di una sala che ai vestiti di una signora”.
I gioielli ebbero una parte primaria nel creare il mito della regina e sappiamo con certezza che la sua passione per le gemme era condivisa dal marito Umberto I che le regalerà svariati pezzi tra i quali spicca una grande collana di dieci fili di perle, complessivamente 684, che le fu donata nell’arco di quattro anni.
Dalla metà del settecento in poi i Savoia si sono sempre affidati alle mani esperte degli orefici Musy di Torino: si deve a loro infatti la maggior parte delle creazioni possedute dalla Casa Reale. Tra queste vi è una di particolare pregio per ricchezza, versatilità e imponenza: il diadema di diamanti e perle.



La tiara fu commissionata nel 1904 in occasione della nascita del principino ereditario: la commozione di Margherita fu tale nell’apprendere che il neonato avrebbe preso il nome e il titolo del nonno che fece recapitare a Musy alcuni gioielli della sua collezione in modo che egli ne ricavasse un nuovo diadema. La realizzazione finale è un vero e proprio capolavoro di oreficeria: la montatura disegnata a grandi volute incorporava entro un bordo di grossi diamanti taglio a brillante  delle perle montate en tremblant, che potevano essere sostituite da grossi diamanti e da motivi a conchiglia sempre in diamanti. Il diadema poteva essere portato in otto modi diversi. La regina madre lo indossò nel dicembre di quell’anno per il battesimo del principe Umberto al Quirinale. In seguito lo lascerà in eredità al nipote che ne farà dono alla principessa Maria Josè del Belgio il giorno delle loro nozze.
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